Servizio Job Placement del Dipartimento di Psicologia
Consigli utili per scegliere uno stage e candidarsi
Informazioni sul curriculum vitae
Il curriculum vitae on line
Cos'è la lettera di accompagnamento?
Ho scritto e non mi rispondono
Devo andare al colloquio
Durante il colloquio mi hanno proposto attività o condizioni diverse da quelle pubblicate nell'offerta
Mi hanno scelto!
Prima di cominciare lo stage
Dopo lo stage: devo organizzare la ricerca del lavoro
Informazioni sul curriculum vitae
Non esiste il curriculum vitae valido per tutte le candidature. Bisognerebbe pensare all'azienda alla quale si scrive e a cosa vale la pena evidenziare nel proprio c.v.
Oltre che leggere l'offerta di stage/lavoro con attenzione, ti consigliamo di documentarti sull'azienda visitando il sito aziendale.
L'ideale è avere un cv di base che contenga tutti i dati e le esperienze svolte e lavorare ogni volta alla versione da inviare alla singola azienda. E' consigliabile conservare una versione del cv inviato, in funzione di un rapido ripasso prima del colloquio.
Il c.v. formato europeo non è sempre richiesto, ma potrebbe essere lo stesso una buona idea prepararlo per averlo già pronto se invece viene proprio richiesto.
Può essere utile allegare al c.v. una lettera di accompagnamento (vedi sotto) oppure inserire nel cv una sintetica presentazione di sè (profilo)
E' importante controllare il c.v. prima dell'invio: deve essere chiaro, corretto e descrivere in modo sintetico i dati.
Devi inserire al fondo del c.v. una frase che autorizzi al trattamento dei dati (per candidature riguardanti l'Italia): "Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all'art.13 del D.Lgs. 196/2003 e all'art.13 del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali".
Sotto va apposta la firma o almeno l'indicazione del proprio nome e cognome
Qualche informazione in più sul c.v.:
Obiettivi del c.v. efficace:
- Creare una prima impressione favorevole
- Evidenziare la compatibilità del soggetto rispetto alle esigenze dell'azienda
- Stimolare l'interesse verso il candidato e le sue risorse
- Stimolare chi legge ad un approfondimento mediante un colloquio di selezione
- Evitare di finire nel cestino!
Il buon curriculum è:
- Curato dal punto di vista formale e nei contenuti
- Corretto
- Leggibile
- Sintetico ma completo
- Specifico nel fornire le informazioni significative per la candidatura
- Sincero
- Funzionale a una lettura veloce, quindi chiaro
- Su carta bianca, pulita, non intestata
- Scritto con il PC
- Dimensioni: 2 pagine al massimo
- Allegati: solo se espressamente richiesti
Il curriculum vitae on line (Cv di Ateneo)
Chi può compilare il curriculum vitae on line?
Gli studenti e i neo-laureati.
A cosa serve?
Questo cv può servire per candidarsi alle offerte di stage e di lavoro. La maggior parte dei/delle laureati/e carica però sul portale di Unito il proprio cv personalizzato in formato pdf e usa questo cv per candidarsi.
Questo cv (senza i dati di contatto) può essere consultato dalle aziende e richiesto al Job Placement per contattare il candidato.
Il curriculum vitae on line non è quello di Alma Laurea.
Dove/come compilarlo?
Come indicato sopra, compila il cv on line dopo aver effettuato il login in MYUNITO. I campi vuoti non vengono cancellati automaticamente, quindi cerca di compilarlo nel modo più completo possibile. Verifica che sia stato salvato tutto quello che hai compilato e controlla il risultato finale.
Cos'è la lettera di accompagnamento?
La lettera di accompagnamento presenta il/la candidato/a e il suo curriculum vitae.
Si prepara in due casi:
- in risposta ad un annuncio di stage/lavoro
- per auto-candidarsi
Per trovare dei modelli di lettera, oltre che aiutarvi con i numerosi esempi che si trovano in molti siti che aiutano nella ricerca del lavoro, potete consultare ad esempio i modelli presenti in Word.
Caratteristiche della lettera di accompagnamento:
- Deve evidenziare i punti di forza
- Deve spiegare "cosa si offre" più che indicare "cosa si vuole"
- Deve invitare ad un approfondimento attraverso un colloquio
Cosa dice l'offerta alla quale ci stiamo candidando?
Così come sarebbe da evitare l'invio di c.v. fotocopia, lo stesso è per la lettera, che dovrebbe essere personalizzata rispetto all'invio, evidenziando ad esempio:
- l'aver svolto una tesi su un tema di interesse aziendale
- l'aver svolto uno stage o un tirocinio attinente
- avere una passione/interesse dimostrabile
- avere frequentato master e/o corsi extrauniversitari
Ripetiamo: tutto questo può essere evidenziato solo se ha un significato rispetto alle caratteristiche dell'offerta e/o dell'azienda a cui ci si propone.
I contenuti della lettera solitamente sono:
- Dati personali, Luogo e Data
- Oggetto della comunicazione
- Requisiti personali
- Proposta
- Saluti
- Firma
Dati: solitamente nome e indirizzo del destinatario vanno scritti in alto a destra (guardando il foglio), ad esempio "Spettabile ......."; a sinistra, un po' più in basso si indica la città e la data (es. Torino, 22 gennaio 2009); il mittente va specificato a fine lettera in basso a sinistra.
Oggetto: va indicato solo nel caso in cui si risponda ad un annuncio.
Requisiti personali: un breve cenno in modo tale che si giustifichi la candidatura.
Proposta: poche parole che servano a indirizzare il rapporto verso un colloquio con il/la responsabile del personale indicato/a nell'annuncio.
Saluti: in basso a sinistra; le formule migliori sono quelle semplici, del tipo "Distinti saluti".
Firma: chiara e leggibile più in basso a destra oppure indicare il proprio nome e cognome.
Come scrivere una lettera di accompagnamento?
- Utilizzare uno stile chiaro
- Parlare in prima persona
- Non commettere errori, evitare cancellature
- Scrivere la lettera al computer e non a mano (salvo che non sia espressamente richiesto)
- Conservare sempre una copia della lettera
- Inserire la data e la firma (in originale se si spedisce via posta)
- Specificare che si allega il c.v.
La spedizione:
- Fate leggere la lettera a qualcuno prima di spedirla in modo da evitare errori e poca chiarezza
- Fate attenzione all'indirizzo
- Indirizzatela ad una persona specifica, se indicata sull'offerta
- Speditela al momento giusto (quindi entro la data indicata come termine ultimo per l'invio delle candidature)
- Fate attenzione se è indicato un riferimento (RIF) da citare. Se inviate la candidatura via e-mail citatelo già nell'oggetto dell'e-mail oltre che nell'oggetto della lettera
Ho scritto e non mi rispondono…
L'azienda potrebbe non rispondere per vari motivi:
- non è interessata al/la candidato/a ("non rispondere" la considera una risposta)
- sta raccogliendo alcuni curricula prima di decidere chi chiamare per i colloqui, quindi prende tempo
Cosa fare, quindi?
Non esiste una regola sempre valida per tutti. Dipende da quanto vi interessa realmente l'offerta, da quanto l'offerta che avete letto è attinente con il vostro profilo,… Dipende anche dal vostro stile personale decidere di telefonare o meno. Potreste ad esempio decidere, dopo un settimana, di scrivere un'e-mail chiedendo se la vostra candidatura è arrivata e segnalando il vostro interesse per un colloquio.
Un'indicazione utile che possiamo darvi può essere quella di verificare sull'offerta se c'è un tempo limite per l'invio delle candidature e di osservare cosa succede dopo all'offerta. Viene tolta dal sito? Viene ripubblicata? Ci sono casi in cui l'azienda chiede di ripubblicare l'annuncio. E' probabile quindi che non sia soddisfatta delle candidature ricevute e che cerchi ancora il/la candidato/a.
Se invece l'offerta non viene ripubblicata potrebbe significare che l'azienda sta chiamando i/le candidati/e di suo interesse per i colloqui oppure che ha già scelto il/la candidato/a e sta preparando i documenti.
Potete anche scrivere al Job Placement e chiedere a che punto è la selezione per quell'offerta.
Devo andare al colloquio…
Proviamo a individuare 4 momenti del colloquio:
- La preparazione al colloquio
- Durante il colloquio
- Dopo il colloquio (per auto-valutarne l'esito)
- La comunicazione dell'esito da parte dell'Azienda
1) Prima di tutto prepararsi al colloquio:
- Informarsi sull'azienda (se non lo si è fatto già prima dell'invio del cv), ad esempio visitando il sito aziendale.
- Cercare di chiarirsi le idee su se stessi e i propri obiettivi di modo da svolgere un ruolo attivo e da saper rispondere alla domanda sottintesa ma fondamentale: "Perché ha inviato il suo cv proprio a noi?"
- Preparare la propria presentazione con un breve discorso in cui si promuove se stessi focalizzandosi sulla compatibilità tra l'azienda e il profilo ricercato
- Esercitarsi nella risposta alle domande che potrebbero farvi:
- Cosa fa attualmente?
- Perché desidera questo posto?
- Come pensa di affrontare questo lavoro?
- Ritiene che le sue conoscenze le consentiranno di svolgere bene questo lavoro?
- Mi parli delle sue caratteristiche personali.
- Ha domande da porre?
- Suggerimenti per rispondere alle domande:
- Essere sintetici e chiari
- Essere sinceri, ma prepararsi a rispondere sui propri "punti deboli" in modo appropriato
- Prepararsi a rispondere alle domande
2) Come affrontare il colloquio il giorno prestabilito?
- Ripassare i punti di forza e la propria presentazione, ma senza "impararla a memoria"
- Essere puntuali e vestirsi in modo adatto alla circostanza
- Avvisare in caso di revoca dell'appuntamento
- Ricordarsi che il colloquio:
- è un momento di valutazione reciproca e non solo del/la selezionatore/selezionatrice nei vostri confronti, perché anche a voi quel posto e quell'azienda potrebbero non piacere, conoscendoli di persona
- è una conversazione esplorativa i cui interlocutori si scambiano informazioni
- pur preparandosi, il colloquio è comunque imprevedibile nello svolgimento e nell'esito
- L'obiettivo del/la candidato/a è ritagliarsi uno spazio per:
- far emergere le proprie competenze ed elementi competitivi
- uscire dal colloquio con le idee chiare sul posto offerto e sul feedback (come è andato il colloquio)
- instaurare un buon rapporto attraverso la comunicazione non verbale
3) Dopo il colloquio
Un'auto-valutazione potrebbe esserti utile, quindi prova a chiederti, in tutta sincerità:
- Come sono andato/a?
- Ho capito gli obiettivi dello stage/lavoro e le modalità?
- Mi sono fatto prendere dall'ansia?
- Ho valutato le ricadute sulla mia vita personale nel caso decidessi di accettare l'offerta (impegno quotidiano, durata mesi, distanza dall'abitazione, …)
4) Arriva la comunicazione dell'azienda
L'esito del colloquio è:
- POSITIVO: Ti prepari ad entrare in azienda
- NEGATIVO: Controlla e aggiusta la tua strategia di ricerca e di promozione personale in base all'auto-valutazione (a questo punto molto importante) e…cerca ancora!
Durante il colloquio mi hanno proposto attività o condizioni diverse da quelle pubblicate nell'offerta…
Se qualcosa non ti è chiaro o non ti convince, scrivi un'e-mail a jobplacement.psicologia@unito.it
Ti richiameremo e ne parleremo direttamente.
Mi hanno scelto!
Sei stato scelto/a per uno stage? Contatta il Job Placement per prepare i documenti per lo stage
Qualche consiglio prima di cominciare lo stage
Lo stage che sta per cominciare è un'occasione importante per:
- acquisire nuove competenze,
- inserirsi in una realtà lavorativa.
Le riflessioni che troverai di seguito sono importanti per chi sta per cominciare ma anche per chi è interessato/a ad uno stage e comincia a candidarsi alle aziende.
Prima di cominciare lo stage dovrai firmare il documento progetto formativo e ne riceverai una copia.
Durante lo stage sarà importante che ti occupi in prima persona di verificare che venga svolto quanto concordato e riportato sul progetto formativo. Si tratta di un utile "allenamento" che ti permetterà di assumere da subito una posizione attiva nel mondo del lavoro.
Prima di cominciare vogliamo quindi ricordarti:
1) L'importanza degli obiettivi, modalità e tutto quanto è stato concordato e riportato nel progetto formativo
Durante il colloquio con il/la tutor/referente aziendale sono stati concordati obiettivi, modalità e tutti gli altri aspetti organizzativi dello stage: quello che avete stretto è quindi un vero e proprio "patto formativo" che tutti i contraenti sono tenuti a rispettare. Precisiamo questo punto perché può succedere che lo stagista si senta senza i diritti e le possibilità che invece ha il personale.
Ci deve essere quindi coerenza tra le attività svolte, la loro organizzazione e quanto indicato sul progetto formativo.
Quando parliamo di "modalità" facciamo riferimento anche ai giorni e orari concordati che devono essere rispettati, senza estensioni di orario.
2) Il ruolo del/la tutor
La possibilità di affiancare il/la tutor nelle attività e di confrontarsi con lui in quanto figura esperta e dalla quale apprendere è fondamentale e definisce lo stage come un'opportunità formativa.
A seconda della lunghezza dello stage, della frequenza delle attività svolte e della tipologia di attività potranno essere svolte mansioni dalle più semplici alle più complesse, in affiancamento al/la tutor e poi in autonomia (ma sempre con la possibilità di una supervisione).
3) Come auto-valutare lo stage
Il buon esito di uno stage si può avere sia se l'attività termina con l'inserimento lavorativo (o favorisce il contatto con altre realtà), sia se aiuta il/la candidato/a ad orientarsi nelle proprie scelte professionali o gli permette di acquisire nuove conoscenze e competenze. Ad esempio, sperimentare cosa significa entrare a far parte di un gruppo di lavoro, portare avanti obiettivi stabiliti, imparare ad affrontare difficoltà: sono tutte esperienze importanti, che, se opportunamente rielaborate, saranno sicuramente utili e preziose per affrontare altri contesti professionali futuri.
Dal sito "La Repubblica degli stagisti" presentiamo e commentiamo alcune riflessioni che riteniamo utili per chi comincia uno stage:
Un vademecum sulla correttezza dello stage
Svolgi mansioni dequalificanti?
Se durante uno stage capita di fare le fotocopie, non è opportuno gridare subito allo sfruttamento. Lo stesso se lo/la stagista viene incaricato di fare una tabella excel o un database, di tradurre in inglese un'e-mail o un documento. É normale, nel corso di uno stage, svolgere anche mansioni per così dire "di basso profilo". Il problema però è quando le mansioni citate poco fa diventano l'unica e sola attività dello/la stagista: quando insomma le promesse del progetto formativo non vengono rispettate e il/la giovane si ritrova a fare il/la segretario/a, il/la commesso/a, l'assistente, però senza contratto né stipendio.
Le fotocopie tutti i giorni, quindi, non vanno bene, e anche i pacchi da spedire in posta, caffè da fare, commissioni personali da effettuare per conto dei capi. Se il/la vostro tutor vi manda a ritirargli la giacca in lavanderia, insomma, c'è qualcosa che non va.
Svolgi mansioni di eccessiva responsabilità?
Qui, al contrario, parliamo di stagisti caricati di impegni troppo gravosi. Per esempio avere le chiavi dell'ufficio e l'incarico di aprire/chiudere. Essere l'unico/a in tutto l'ufficio a svolgere una determinata mansione (es. front-office). Essere l'unico/a riferimento di uno o più clienti o utenti. Gli stagisti sono lì per imparare e non possono avere sulle spalle nessuna responsabilità: il loro operato deve essere sempre sorvegliato e supportato dal/la tutor.
Svolgi mansioni completamente diverse dal progetto formativo stipulato e/o troppo distanti dalla formazione pregressa?
Come già detto, il progetto formativo non è un foglio di carta senza valore: quel che c'è scritto rappresenta un patto tra l'ente promotore dello stage e l'ente ospitante, che si impegna a fornire allo/la stagista un certo tipo di formazione e deve rispettarlo. Se vi offrono un posto nel trade marketing e poi vi mettono a fare teleselling, insomma, la validità formativa dello stage può essere quantomeno messa in dubbio; ancor di più se il vostro titolo di studio è in linea con le promesse del progetto formativo, ma sproporzionato rispetto alle mansioni che poi vi vengono concretamente affidate.
I vincoli di orario sono troppo stretti?
Uno/a stagista non può mai essere considerato indispensabile all'interno di un ufficio. Dover chiedere giornate di permesso con molto anticipo, venire obbligati/e a recuperare le ore perdute, essere inseriti/e nei turni del resto del personale non è un buon segno: lo/la stagista è lì per imparare, non per produrre, e l'impresa non dovrebbe far affidamento su di lui/lei per nessuna attività "cruciale".
Troppi/e stagisti e stage troppo lunghi?
Ci sono aziende che prendono sottogamba la normativa e ospitano più stagisti di quanti la legge consenta e/o tengono gli stagisti troppo a lungo. In linea generale, provate a fare un calcolo a spanne del posto dove siete in stage: la proporzione tra persone assunte e stagisti non deve mai superare il 10%. Se ci sono troppi stagisti, è giusto farlo presente al Job Placement. La durata di uno stage in una determinata azienda non può mai superare i 6 mesi: se avete già fatto 6 mesi di stage e vi propongono una proroga (anche solo di poche settimane), siete di fronte a un comportamento illegale.
Stage sterili e inutili: quando?
Sono i casi in cui lo/la stagista fa poco o niente: relegato/a in un angolino, abbandonato/a a se stesso, con l'unica attività di scaldare la sedia. Oppure le sue mansioni vengono vincolate in maniera eccessivamente rigida, che rischia di sfociare nell'umiliazione: stagisti che non hanno il permesso di scrivere e-mail, rispondere al telefono, partecipare a riunioni e attività. In questo caso, la soluzione è interrompere lo stage, in quanto si tratta di uno stage inutile.
In conclusione, ti ricordiamo che puoi contattarci per problemi, dubbi o un confronto; ricordati che il Job Placement tutela lo stagista. Puoi scriverci un'e-mail e ti contatteremo per parlarne. In alternativa puoi direttamente telefonarci allo 011/6702611 (il numero è per le aziende, ma anche per chi ha uno stage in corso).
Dopo lo stage: devo organizzare la ricerca del lavoro…
Può essere importante svolgere più azioni:
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Fare il punto della situazione e chiedersi: che cosa voglio fare? Che cosa so fare? Che cosa sono disposto a fare (impegno orario, trasferte, ..)? Cosa offre il mercato del lavoro? Come mi posso avvicinare alla professione?
Le risposte a questi interrogativi saranno di fondamentale importanza per intraprendere un'efficace ricerca del lavoro. Ti consigliamo pertanto come primo punto di dedicarti a queste riflessioni, individualmente o con l'aiuto di qualcuno. In particolare, ti consigliamo di provare a farlo scrivendo le tue riflessioni, perché ti permetterà di fare un lavoro più accurato, rileggendole anche a distanza di tempo. -
Puoi quindi attivare la ricerca "classica" del lavoro consultando annunci su Internet (anche le pagine web del portale di Unito contengono offerte di stage e lavoro), preparando/aggiornando il tuo cv e inserendolo nelle banche dati di alcuni siti.
- Ancora più importante, non devi trascurare di:
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Attivare il passaparola e quindi segnalare ad amici, parenti e conoscenti che sei alla ricerca del lavoro.
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Frequentare fiere del lavoro, incontri di professionisti/e, convegni, dove conoscere chi opera sul territorio e si occupa di settori di interesse e dove conoscere altri colleghi/e con i/le quali progettare insieme attività e servizi da attivare.
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Consultare il sito dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte per leggere tutte le iniziative organizzate e per conoscere altre informazioni utili per avvicinarsi alla professione. Alcuni servizi sono riservati agli iscritti, ma potrebbe essere comunque essere utile sapere che ci sono per il futuro (se non si è ancora iscritti all'Albo).
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Preparare la propria auto-candidatura: è importante informarsi sulla realtà alla quale ci si vuole rivolgere per capire che tipo di contributo si potrebbe dare alle loro attività. Non bisogna infatti inviare candidature generiche. Si possono raccogliere informazioni sull'azienda cercando su Internet, oppure parlando con qualcuno che conosce la realtà che ci interessa. E' necessario preparare una lettera di accompagnamento interessante e curata in quanto coloro ai/alle quali scriviamo probabilmente non stanno cercando personale, quindi devono vedere il valore aggiunto di invitarci ad un colloquio per conoscerci.
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Informarsi sugli attuali cambiamenti del mercato del lavoro e sui diversi tipi di contratti esistenti, cercare i concorsi che vengono banditi dalle pubbliche amministrazioni, anche solo per vedere quali titoli sono richiesti, recarsi nei servizi informativi presenti sul territorio (Informagiovani, Job Placement, Centro per l'impiego, uffici del lavoro dei Comuni, della Provincia, della Regione, ecc…),
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Esplorare il settore lavorativo al quale ci si vuole rivolgere ricercando informazioni e cercando di parlare con chi già ci lavora. In alcune realtà lo/la psicologo/a difficilmente viene assunto, ma può proporsi per delle consulenze, ad esempio.
- E' importante aver chiarezza anche sulla libera professione. Il lavoro in proprio si distingue fra libera professione/lavoro autonomo (individuale o come studio associato) e l'impresa (individuale o societaria). Quest'ultima è un'attività organizzata per lo scambio di beni e servizi. Interessandoci quindi più al/la lavoratore/lavoratrice autonomo/a, possiamo pensare allo psicologo/a (quindi abilitato/a alla professione e iscritto/a all'Albo) che diventa libero professionista aprendo la partita iva. In questo modo può lavorare per più committenti e senza vincolo di subordinazione. L'ufficio di riferimento è l'Agenzia delle Entrate, ma esistono servizi della Provincia di Torino come Mettersi in Proprio che possono aiutare negli adempimenti da svolgere per avviare la propria attività e per verificare la fattibilità dell'idea di partenza. Lo stesso per i servizi offerti dall'Ordine degli Psicologi o dall'Informagiovani del Comune di Torino sull'associazionismo giovanile.